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La musica nel Bocci

o il Bocci nella musica? 🤔

Vabbè, comunque sia e come già detto il Boccino inizia a provare una forte attrazione per la musica più o meno in concomitanza all'abbandono del pannolino (1968/69) probabilmente anche grazie a un’idea della sua memé, la nonna francese, che per riuscire a tenerlo buono mentre fa i lavori di casa lo attrezza per “suonare” la batteria, composta da pentole e cucchiai.

La TV è in bianco e nero

I tempi sono ancora quelli della TV 📺 in gradazioni di grigio, più comunemente detta in bianco e nero.  I canali sono solo due, e il Boccino passa da uno all'altro premendo un pulsantone che fa “click clock”.  Rai 3 arriverà nel decennio successivo, come il colore e le TV private.

La scossa

Anni prima della prima elementare già si “spara” compilescions quotidiane con il magnadischi dei genitori.

Oltre al mangiadischi, il Boccino gioca anche con un mangianastri a bobine “Geloso”, e non dimenticherà mai la volta della scossa a 220 volt mentre inserisce la spina nella presa: a quel tempo non esistono ancora gli interruttori differenziali (salvavita) e non riesce più a staccare le dita, che batticuore, che paura!!!

Il riproduttore preferito resta comunque per im momento il mangiadischi, soprattutto perché il genere che ama 😍 è quello contenuto nei 45 giri dei suoi genitori (non solo robine 🇮🇹 facili, anche altre tipo questa) mentre quelle registrate nelle bobinette non le reputa affatto divertenti.  Dalla nonna Lina si spara altri 45 col mangiadischi arancione dello zio Guido che quando il disco finisce glielo spara fuori, a differenza del suo che resta dentro e bisogna pigiare il tasto per estrarlo.

Il Boccino non sa ovviamente ancora leggere, e riconosce il lato più gradito del disco da disposizione e lunghezza delle scritte sull'etichetta.

Il significato dei testi poco gli importa, gli piace come le parole “suonano”, sensazione che non lo abbandonerà mai, neppure da adulto.  Raramente, infatti, se una canzone gli piace, riesce facilmente ad ascoltare il testo.

Già da Boccino ha quindi quella caratteristica da dj, ovvero la tendenza a percepire le parole per il suono delle stesse, facendole anche ripetere per il piacere di ascoltare più volte quella miscela di suoni.

Nastro sui 45

A causa della non accurata manipolazione e conservazione dei dischi, capita a volte un inconveniente che in alcuni casi non gli dispiace affatto: quando un disco rovinato si “incanta” magicamente a tempo, più o meno precisamente in battuta.  Crescendo, ed essendo passato dal mangiadischi a un giradischi Philips a valigia, sperimenta quello che circa una decina d'anni dopo diverrà possibile fare con i campionatori, ovvero creare delle porzioni di basi musicali facendo ripetere più volte una piccola parte delle stesse.  Il Boccino lo fa applicando sul disco un pezzetto di nastro adesivo (la genialata che gli fu poi certamente copiata per l'invenzione dei campionatori audio).  🤡

I dischi mix

Verso la fine degli anni '70 inizia ad acquistare autonomamente i suoi primi 45 giri, ma l'illuminante scoperta la fa grazie a un nipote della sua maestra elementare che frequenta per un periodo: il disco mix !!!  😍

Il mix è un vinile generalmente della grande dimensione come l'album, ma contiene nella maggior parte dei casi solamente una canzone per lato in versione estesa.  La velocità di rotazione può essere di 33 o 45 giri al minuto, e i solchi sono più profondi per garantire un migliore e duraturo utilizzo professionale.

Ancora oggi, uno dei dischi che manca alla collezione del Bocci è proprio quello dell'illuminazione, Born To Be Alive in versione mix di stampa italiana o forse francese. 🇮🇹  Un altro è quello di Lady Bug, del quale ai tempi vede più volte giacenze nei negozi, e come un pirl8 non lo acquista perché già possiede il piccolo 45.

Il negozio di Pissi

Il fornitore preferito del Boccino è la gentile signora Albertario ma lei non tratta i mix, gli fa ascoltare le nuove uscite in 45 giri proprio con un mangiadischi uguale al suo (di altro colore) che tiene sul bancone.
Proprio in quegli anni però Pissi, ragazzo di una decina d'anni più grande del Boccino inaugura il negozio “La Scatola”, dove oggi c'è parte della farmacia di Piero.  Pissi attrezza la zona soppalcata con due Technics 1200, un mixer e due casse.  Il Boccino, ormai divenuto Boccetto, è la prima volta che vede quei piatti, e non ha proprio idea che dieci anni più avanti diverranno abitualmente suo strumento di lavoro in discoteca.

Da Pissi acquista i primi mix, come I'm Ready di Kano (stampa americana), probabilmente proprio il suo primo mix, ed altri che conserva ancora oggi con tanto di adesivo del negozio.

Gli anni '80

Alla fine dell'82 a seguito del suicidio del padre il Boccetto si barrica in casa per circa 6 mesi, ma non molto tempo prima aveva comprato due giradischi e un mixer, senza però sapere che per imparare a mixare sarebbero occorsi dei piatti con la regolazione della velocità e un mixer con il preascolto.  Il preascolto è fondamentale per ascoltare e preparare il disco che verrà mixato dopo quello che i clienti del locale stanno ballando.

Addio luci psichedeliche

Probabilmente per caso, un giorno si rende conto che due dischi che sta miscelando sono in “battuta”, quindi non resiste e mette in pratica un esperimento: smonta due potenziometri da una centralina per luci psichedeliche (una delle tamarrate che ha in camera), esegue due fori nei giradischi, interrompe a tentativi i cavi che vanno al motore, “smanetta” un po’ i trimmer ed ecco fatto, funziona!  Ora può regolare la velocità dei giradischi!!!  La regolazione non è certo semplice perché ruotando di un nulla il potenziometro la velocità varia di parecchio, inoltre la trazione a cinghia dei giradischi casalinghi è altrettanto sensibile!

E il preascolto?

C’è ancora un inconveniente: non può ascoltare il disco da preparare, quindi tenendo il volume molto basso cerca di percepire la ritmica del brano da miscelare avvicinando l’orecchio alla testina del giradischi.

Estate '83

Avendo ripreso ad uscire il Boccetto compra alla GBC di Sestri un nuovo mixer, questa volta con il preascolto, e due sliders più adatti per i giradischi rispetto a quelli tondi recuperati dalla centralina luci.  Da lì in avanti si divertirà saltuariamente a mixare.

La prima tastiera

Per la futura apertura di un american bar ecco arrivare nelle grinfie del Bocci (che ormai Boccetto non è più) una tastiera Casio.  Per gioco, dopo l'avventura bar durata pochi mesi il Bocci acquista una batteria elettronica Kaway, per poi scoprire che può fungere anche come sequencer midi.

A quel punto si rende conto di quanto sia grande la figata delle potenzialità che ha il sistema midi per pilotare gli strumenti musicali.  Acquista quindi un sequencer Alesis

e il primo campionatore: il Roland S550! ❤

Non si fa mancare anche una mini tastiera giocattolo con campionatorino integrato, perché di giuocare con la musica non ne ha mai a sufficienza...

In realtà sono all'attivo anche altri giuochini meno musicali...

...ma sono altre storie che magari un giorno il Bocci narrerà...  🤭

Il Calypso

La svolta per mixare fuori casa arriva per caso a fine estate '89 quando conosce Fabrizio, che gli dice che ha intenzione di fare il dj la prossima estate al Calypso, e gli propone di farlo assieme.  Il Bocci è entusiasta!  Tra l'autunno e la primavera successiva i due nuovi amici fanno acquisti anche da grossisti a Milano per recuperare dischi datati, anche in ristampa, da proporre nella seconda parte delle serate come revival.

Una prima pausa

L'estate '90 è una bella esperienza, ma al Bocci la seconda parte del revival non lo diverte, lui è un tamarro da musica commerciale, e a fine stagione decide di prendersi una pausa.  Segue quindi Fabrizio nelle varie serate senza fare il dj per un annetto abbondante.

Franciosa e il Cubase

Dopo alcune sperimentazioni di composizione, non ricorda come conosce Marco, che gli fa scoprire il sequencer Cubase nel suo studio in Corte Lambruschini (software che a quel tempo gestisce solo il midi) che rispetto all'Alesis è una figata pazzesca!  Il Bocci fa quindi una nuova capatina da Merula e acquista un Atari e un monitor.  Siamo ancora lontanissimi dall'attuale tecnologia, ma il Cubase con la grafica dei mattoncini che scorrono in orizzontale è fantastico rispetto al sequencer in scatoletta e pattern.

Un nuovo campionatore

Arriva poi il momento di cambiare il campionatore, e il 760 rimpiazza il vecchio: molto più tempo di campionamento e migliore qualità.  Con il 760 è già possibile sincronizzare un cantato.

B-Joy

Questa ragazza è l'unica madrelingua che il Bocci paga forse 40 o 50 mila lire per averla un paio d'ore in studio, la migliore in assoluto tra le persone avute che improvvisa parole e gorgheggi su una base, sorseggiando del vinaccio tipo tavernello (l'unico 🍷 trovato in casa).  Il Bocci registra il tutto su dat per poi campionare diverse parti e ne esce “Duliu”, brano che partecipa assieme ad altri spediti in cassettina via posta (a nomi diversi per maggiori opportunità) ad un concorso su Rete (oggi Radio) 105.

I viaggi dai produttori

Il Bocci non ha mai avuto una grande memoria, neppure da giovine, figuriamoci ora mentre scrive che ha ormai passato il mezzo secolo d'età e non ricorda quindi perfettamente quante volte negli anni sia andato a Milano, ma a Torino una soltanto e Brescia probabilmente un paio a distanza di anni.  Porta più volte in esame sia pezzi osceni che altri più o meno circa commerciabili, ma suonano come dei demo, magari anche abbastanza buoni, e i vari studi ne hanno in cantiere di migliori, di nomi conosciuti e già pronti da stampare.  Quindi si torna a casa come le altre volte, senza la gioia di un “sì, lo pubblichiamo!”

Primi anni '90

Ricevuto a Brescia dal Maiolini in persona (Time Records), che ascolta i primi secondi di alcune iniziali sperimentazioni e lo spedisce via libero con ben poca cordialità.  È comprensibile che subito dopo l'esultanza per l'imminente uscita di Back To Future, brano strumentale con quasi quell'unica frase “ispirato” da un Ramirez e reso ben più vincente è una bomba 💣 rispetto alle robe del Bocci, però un minimo di compassionevole cordialità ci sarebbe anche potuta stare eh?

Media Records

Ricevuto sempre a Brescia dal Dj Professor (Luca “Lauri” Cittadini) con invece molta cordialità e suggerimenti (mentre il Bortolotti bazzica in altra stanza in tuta) ma anche lì rimandato a casa.  Di quello studio al Bocci rimane impresso il test su due casse supplementari veramente grandi, come il volume ad un certo punto pompato.

Andrea “KingAster” Murgia

Il Bocci, alla ricerca di aspiranti cantanti per farcire le proprie sperimentazioni sonore, pubblica alcuni appelli su giornali di annunci.  Andrea si rivela essere uno dei migliori come anche Cristina, fidanzata di Izak, prezioso aiuto del Bocci (Izak) per allestimento impianti pre e post feste private e in spiaggia.

Sono le prime settimane dell'anno 2000 quando l'amica Teresa del Murgia, proprio sotto casa gli dice di aver visto un annuncio che potrebbe risultare di suo interesse.  Lei sa delle sue velleità di cantante, e del desiderio di cercare situazioni dove si possa cantare, sono infatti anni in cui fa l'animatore turistico e ha iniziato a cantare alle feste di matrimonio.

Il Murgia, non ancora rivelatosi “KingAster”, reputa che Arenzano come distanza da casa sia una località facilmente raggiungibile, e si presenta quindi al DB Studio.

Quando il Bocci inizia a parlare, a spiegare di cosa ha bisogno, il Murgia è stordito dall'immensità della collezione di dischi, che per il Bocci forse non è neanche una collezione ma semlicemente frutto di anni e anni di ricerca musicale, e altri di serate.  Così avviene il primo incontro, e così inizia anche l'amicizia tra i due quando il Bocci spiega come ha classifica il Murgia nella sua rubrica del Motorola.

Egli rivela che ha classifcato gli aspiranti cantanti testati sino a quel momento anteponendo un asterisco ai nomi, in modo da averli in lista.  Andrea, conoscendo le prime dinamiche rudimentali della telefonia, in modo da risultare il primo, nel salutarlo gli dice: “Bene, a me mettine due!”, e il Bocci: “L'ho già fatto!”.  Andrea tiene particolarmente a quel provino, tanto che in quei giorni di inizio febbraio lo chiama un amico per proporgli di andare otto mesi in Portogallo a fare l'animatore, e lo tiene in ballo per diverse settimane perché il suo sogno è andare al Festivalbar con Bocci DJ, ovviamente sul palco a cantare “Look At Me” e a far ballare l'Italia intera.  😃

Ed è così che Andrea diviene “Kingaster”, il re degli asterischi (3).  Questo è un bel ricordo che Andrea vive ancora dopo molti anni con grandissimo piacere e affetto, e la stessa cosa vale per il Bocci.

Andrea: “Non fare il pigrone, non allegare questo vocale, né l'altro”.  🤭

Gabutti e gli Eiffel 65

A Torino sul lungodora viene ricevuto molto cordialmente, memoria di Andrea che lo accompagna: “Ci accolse un tizio coi baffi presentandosi "ciao sono Jeffrey" (che tu mi rivelasti essere il cantante... ma io non guardavo la tv al tempo).  Al tavolone lungo e lucido si siede con noi Lobina invece che ti dice che c'è un accordo sbagliato in una delle canzoni.  Gabutti aveva una canottiera di qualche squadra di basket americana, ci mostrò tutti gli studi, in ogni studio preparavano un pezzo con il LOGIC.

Glue In My Shoes

Ai ragazzi non dispiace un pezzo sul quale invitano il Bocci a lavorare ancora per ripresentarsi o inviarlo dopo l'estate, ma a quel punto di quel pezzo ne ha veramente la nausea e non andrà oltre quel demo.

Sempre Andrea: “Dal Turi c'era anche mia cugina Tiziana e credo siamo stati solo lì in quella occasione, e poi dovremmo esserci mossi altre due volte.  Una per gli Eiffel e un'altra per Molella + GigiDag + Discomagic”.

A proposito del Molly (che non c'è) il Bocci viene poi chiamato da una segretaria che lo invoglia a proseguire perché è sulla strada giusta... ha ancora oggi un biglietto da visita della Do It Yourself con scritto a penna “Raffaella”.

Ancora Andrea: “Da Molella la segretaria disse "il signor Molella non c'è" e tu ti voltasti verso di me dicendo "hai visto? È diventato un signore!"  Poi mi spiegasti che non lo avevi detto per farti sentire, mentre a me era parso che volessi prenderlo per il cxxx davanti alla segretaria.

Roberto Turatti

A proposito di cordialità e simpatia è impossibile esimersi dal citare il Tury, che ha persino omaggiato il Bocci con la sua ultima produzione, De Javu, e dispensato consigli obiettivamente ancora ad oggi perfetti.  Il Bocci spedisce in seguito un pezzo basato su vecchia melodia russa che il Tury trova interessante, ma fa l'errore di farlo avere anche ad un dj radiofonico dalla parlata buffa e antichissima in stile “pomposo” anni '80, che anziché gradire interferisce e da lì a poco esce un pezzo con altro testo sulla stessa melodia.  Lì per lì il Bocci ci rimane di cacca 💩 ma col senno del poi nulla di che, improbabile che sarebbe stata una hit, come non lo è stata l'idea rubacchiata al rubacchione, tiè! 😅

The Sound Of Promoted

Ora torniamo un po' indietro, nel '96.  The Sound Of Promoted (questa è la Trancedit Mix, la due del lato B) è la lampante dimostrazione che le pubblicazioni “di cortesia” (quantomeno la prima, e poi se non vende ciaone) erano, sono, e sicuramente continueranno ad essere più che utili, e ora il Bocci spiega il perché.

Dig It international

In Dig It il Bocci va più volte, senza raccomandazioni, come d'altronde in tutti gli altri posti, arrivando da perfetto sconosciuto.  Essendo stato ricevuto una prima volta da tale Stefano Silvestri, le successive chiede di questo signore, che puntualmente dice che i pezzi non sono abbastanza forti, sino poi a non rispondergli più al telefono, con la classica scusa: “il signor Silvestri è in riunione”.

L'incontro fatale

Il Bocci, capita un giorno per curiosità in un negozio di dischi dove non era mai stato, DJ Magazine in viale Brigate Partigiane.  Lo accoglie un ragazzo, Marco De Venuto, il quale gli dice che al piano di sopra ha uno studio di registrazione.  A quel punto il Bocci gli fa sentire il pezzo, e il ragazzo gli dice di lasciargli la cassettina, che lo farà sentire al suo referente in Dig It, tale Julian B.  Una volta ascoltato, Julian avrebbe detto che il pezzo è interessante, ma ci sono da fare delle modifiche.

Ancora una volta in Dig It

Il Bocci a quel punto è scalpitante, e non resiste alla tentazione di udire con le sue recchie di quali modifiche si tratti.  Arenzano ▷ Milano, viene ricevuto, cassettina nello stereo e: “Uè, Figa, ma sei tu il tipo del pezzo che fa aria?!  Ma sto pezzo fa aria !!!” 🤣

Il pezzo che fa aria

Il pezzo fa a tutt'oggi aria perché il mastering è perfettamente sbagliato, stracarico di frequenze troppo basse e scarsino sulle alte (oltre al riverbero aperto su tutto il master a causa delle limitazioni dell'expander utilizzato).

Le modifiche

Le modifiche volute dal Julian B sono in realtà una soltanto: la rullata che arriva dopo la lunga e voluta ovattata introduzione che fa esplodere il pezzo, lui la vuole banalmente continua (original mix del lato A).  Killer Faber sceglie poi però la club, come l'ha composta il Bocci (Club mix, traccia 1 del lato B).

Illiria compilation

Il pezzo del Bocci viene poi inaspettatamente inserito nel cd Illiria assieme ad alcuni dj importanti, lo scoprirà un giorno con Fabrizio, arrivando come settimanale consuetudine da Jocks Team a Savona.  È proprio un vero peccato che non gli sia stato corretto almeno il mastering, per renderlo omogeneo tra gli altri brani.  Da questa esperienza il Bocci si rende conto che come consegni un master così rimane, neppure un ritocco di banale equalizzazione per l'inserimento in un cd mixato.  Fatto che ovviamente il Marco De Venuto sapeva ed ecco quindi cosa aveva capito che sarebbe stato da sistemare.  Se il missaggio dell'Illiria fosse stata opera del Bocci avrebbe però provato a contattare il compositore per domandare se gradito il ritocco...

David Bocci Illiria (Copertina retro CD)

In conclusione

Al ragazzo del negozio di dischi è possibile che ogni tanto stampassero qualcosa magari anche per il fatto che era a sua volta cliente.  Il Bocci non saprà mai come sarebbe andata se si fosse presentato direttamente, ma il fatto certo è che il Julian B non ha saputo riconoscere un mastering assolutamente sbagliato, né si è posta il problema la stamperia, né il dj Killer o chi per lui... forse gli piaceva anche proprio per il sovradosaggio di bassi e lo utilizzava come asciugacapelli davanti ad una mega cassa?  😅

P.S. Il Bocci sapeva bene che sarebbe stata da levare un bel po' di “aria” ma non lo ha fatto ed ha apportato la modifica richiesta molto in fretta per il timore che il Julian cambiasse idea.  Con il senno del poi avrebbe dovuto lasciare intatta la versione con la modifica richiesta e mettere a posto le altre due; sarebbe stato anche in grado di campionare dal Technox i suoni sui quali aveva realmente senso aprire il riverbero esterno Alesis (robe tenniche che interesseranno a pochi).

P.P.S. Qualcuno aveva modificato il titolo, che doveva essere Sound Of Prometeo, come scritto sul bollettino per il deposito siae consegnato al Julian (in quel caso non variato).  Prometeo era un'organizzazione di amici che si occupava della domenica pomeriggio alla discoteca “Altranotte” di Arenzano, dove il Bocci picchiava di musica progressive (così veniva definita ai tempi) per i ragazzini.  Chissà, aveva forse sbagliato a regalare una cassettina al Julian dove si inneggiava al Prometeo?  Misteri occulti di produttori, editori e vinilerie...

David Bocci - Sound Of Prometeo

E oggi?

Il Bocci è fermo con le sperimentazioni sonore dal 2002, si è liberato da anni dalla quasi totalità dei componenti hardware ma più diviene anziano e più capita che annoti con regolarità appunti sullo smartfonne.  Ha avuto Chris ❤️ nel 2005, aperto Progetto Casa 🏠 nel 2007, e chissà se un giorno riprenderà un maturato ma ancora più giocoso e godurioso seguito nelle sperimentazioni sonore... la tentazione c'è... anche perché oggi, sia per un eventuale studiolo digitale che per i servizi di striming come Sputifai & C le pubblicazioni sono moolto più facili, si narra persino più democratiche!  😎

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